lunedì 7 dicembre 2009

Organic Modeling - a different approach



L'aggiunta del comando metaballs nell'ultima versione di Grasshopper mi ha permesso di studiare una definizione che concretizza in modo appropriato un pensiero personale per la modellazione di sistemi materiali che rispondono a leggi di auto aggregazione.

Dalle mie esperienze di osservazione, studio e modellazione ho potuto constatare che il problema principale nella restituzione di strutture 3d ramificate o caotiche (come le strutture ad albero o a nido) consiste nella presenza di punti di biforcazione all'interno della struttura.

Essi rappresentano delle discontinuità da un punto di vista matematico,ma hanno una grande valenza strutturale, rispondendo a leggi di auto aggregazione e ottimizzazione proprie del processo di sviluppo di quel sistema in quell'ambiente.

Dal momento che in natura non esistono punti, linee e superfici, ma sistemi di particelle tridimensionali, è necessario risolvere il lag che c'è tra l'astrazione matematica e l'effettiva realtà delle cose, ricostruendo un modello 3d che faccia da ponte tra l'ideale e il concreto.

Analizzando la materia da un punto di vista nanoscopico, ci rendiamo conto che il concetto di metaball offre una buona approssimazione di quanto avviene in natura quando atomi affini entrano in contatto aggregandosi e creando molecole di vario tipo.

E' possibile quindi studiare relazioni di prossimità tra metaballs vicine, andando a definire superfici implicite chiuse continue anche in presenza di strutture a ramo o a nido, se viste come successioni di punti lungo percorsi definiti da logiche di sviluppo, dove ogni punto è centro di una metaball.

Una volta definite queste superfici implicite, Grasshopper permette di esplicitarle effettuando un contorno 2d di ogni sezione che ne tagli la geometria, possibilmente in direzione U e V in modo da ricostruire l'esatta morfologia.

Questa morfologia viene poi ricondotta ad una griglia di punti, attraverso la quale con una triangolazione è possibile ricostruire la superficie originariamente definita dalle metaballs, espressa come mesh.

Questo metodo di modellazione offre grosse potenzialità e grande libertà creativa, ma richiede notevoli sforzi di calcolo, specie nell'esplicitare la superficie delle metaballs.

Per concludere, una precisazione: l'ambizione di questo metodo non è volto alla creazione di superfici stravaganti, ma vorrebbe tendere alla creazione di software in grado di supportare una simulazione della realtà a partire dalle proprietà fisiche degli atomi, permettendo il passaggio da una modellazione scultorea (come di fatto avviene da sempre) ad una modellazione di logica, di processo e di possibilità.







1 commento:

STU ha detto...

any links or support materials on how you modeled the images?